Un’operazione della polizia di Torino, condotta tra Piemonte e Lombardia, ha portato all’arresto di quattro persone appartenenti al movimento No Tav ritenute responsabili dell’attacco con bombe carta e bottiglie incendiarie avvenuto tra il 13 e 14 maggio di quest’anno al cantiere di Chiomonte, in Val di Susa. I reati ipotizzati nei loro confronti dai pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo sono “attentato con finalità terroristiche, atto di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi, detenzione di armi da guerra e danneggiamento”. In manette sono finiti Chiara Zenobi, Mattia Zanotti, Claudio Alberto e Niccolò Blasi (quest’ultimo già in carcere per altri reati). Era la notte tra il 13 e 14 maggio quando una trentina di attivisti incappucciati presero d’assalto il cantiere di Chiomonte della Torino-Lione con bombe carta, molotov e addirittura un mortaio artigianale: subito dopo l’attacco venne convocato d’urgenza un comitato sulla sicurezza, al quale parteciparono anche i ministri delle Infrastrutture Maurizio Lupi e dell’Interno, Angelino Alfano, il quale parlò di “fatti gravissimi ed esecrabili”.



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