Prima di quanto si potesse ipotizzare si deve affrontare un Conclave per l’elezione di un nuovo Papa. Sarà il primo, ovviamente, che si svolgerà applicando le modifiche introdotte proprio da Benedetto XVI nel 2007, quando ancora non si poteva neanche ipotizzare quanto accaduto oggi con l’annunzio delle dimissioni. Un breve messaggio con cui il Santo Padre ha spiegato di sentire il peso dell’incarico di pontefice, di aver a lungo meditato su questa decisione e di averla presa per il bene della Chiesa: “Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”, ha detto. Dicevamo delle nuove norme per il Conclave: Benedetto XVI ha infatti ripristinato la norma tradizionale sulla maggioranza richiesta nell’elezione del Papa: fino ad allora, infatti, per l’elezione del Papa era sempre stata necessaria la maggioranza qualificata dei voti espressi da tutti i cardinali, però, nel caso in cui il Conclave si fosse protratto per oltre 33 scrutini, la maggioranza del sacro Collegio poteva decidere di procedere all’elezione del nuovo Pontefice attraverso la maggioranza semplice, quindi con il 50% dei voti più uno. Oggi, invece, sarà necessaria la maggioranza dei due terzi degli elettori al Conclave indipendentemente dal numero degli scrutini, visto che è stato abolito il ricorso alla maggioranza del 50 più uno, cioè quella assoluta. La norma, voluta proprio da Papa Benedetto XVI, va a modificare la costituzione apostolica “Universi dominici gregis”, promulgata da Giovanni Paolo II il 22 febbraio 1996: il precedente Pontefice aveva a sua volta già eliminato due dei tre metodi tradizionali di voto, togliendo la possibilità di nominare il Pontefice per acclamazione unanime da parte del collegio dei cardinali. “Ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice”. Questa la decisione annunciata da Papa Benedetto XVI questa mattina, in lingua latina. 



Il responsabile della sala stampa vaticana, padre Lombardi, ha successivamente detto che “per la Pasqua dovremmo avere il nuovo Papa, questa è la previsione che possiamo fare”. Il portavoce vaticano ha poi aggiunto che “non risulta nessuna malattia in corso che influisca su questa decisione” e che il Papa continuerà fino al 28 febbraio a svolgere la sua opera, a recitare gli Angelus domenicali e a tenere regolarmente le udienze del mercoledì.

Leggi anche

Papa Francesco: “al Conclave volevano usarmi per eliminare Ratzinger”/ “Votai lui”. Il retroscena su Martini…BENEDETTO XVI/ Carrón: ci ha mostrato la bellezza della fede in CristoPAPA/ Se negli Usa la "Sede vacante" diventa pretesto per cambiare tutto...PAPA/ Benedetto e la fedeltà alla Croce, come ci interrogano?