Le dimissioni di Benedetto XVI, come ha commentato il cardinale Angelo Sodano, sono “un fulmine a ciel sereno”. Non è però la prima volta che un Papa compie questo gesto, ma è la prima in epoca moderna. Tre infatti sono stati i precedenti: quelli di Celestino V, San Clemente I e Gregorio XII. In realtà specialmente i casi di San Clemente I e Gregorio XII sono alquanto complicati da decifrare e con tutta probabilità non si è tratto di dimissioni di spontanea volontà. Vediamoli nel dettaglio.



Papa Clemente I fu il quarto vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica dall’88 al 97 dopo Cristo. Era noto come Clemens Romanus, ossia Clemente da Roma. È venerato come santo sia nella Chiesa cattolica che in quella ortodossa. Secondo lo storico Tertulliano, Clemente sarebbe stato ordinato da Pietro in persona e secondo Girolamo i cristiani dell’epoca erano convinti si trattasse dell’immediato successore dell’apostolo Pietro. Sulla sua vita però non ci sono molte fonti storiche e quindi è difficile discernere tra realtà storica e tradizioni “romanzate”. Secondo altre fonti Clemente era stato ordinato vescovo da Pietro ma non aveva voluto accettare di essere il suo successore. Nomina che avrebbe invece accettato 24 annni più tardi quando fu il Papa Anacleto a nominarlo a sua volta successore. Secondo le antiche cronache, vittima della persecuzione contro i cristiani durante l’impero di Traiano, Clemente venne mandato in esilio. Per questo motivo, impossibilitato a guidare la Chiesa, avrebbe dato le dimissioni. Secondo alcune fonti venne poi ucciso, annegato con una pietra al collo, in Crimea dove era stata esiliato.



Gregorio XII, nato Angelo Correr a Venezia nel 1326 e morto a Recanati nel 1417, fu invece Papa dal 1406 al 1415. Fu eletto pontefice in un momento di grande divisione della Chiesa con la condizione che se Benedetto XIII, il Papa rivale che si trovava ad Avignone, avesse rinunciato alla pretesa di essere l’unico Papa, anche lui avrebbe dovuto rinunciare ad essere tale. In questo modo si sarebbe potuto chiudere quello che fu lo Scisma d’Occidente. Durante tutto il suo pontificato si svolsero continui concili in cui si doveva discutere chi fosse il vero papa. Alla fine, al Concilio di Costanza venne deciso che Gregorio desse le dimissioni e lo nominarono vescovo di Frascati e legato pontifico ad Ancona. Al suo posto venne eletto papa Martino V. 



Infine il caso di Celestino V, nato Pietro Angelerio nel 1209 e morto nel 1296, eletto Papa nel 1294. Fu il primo Pontefice ad esercitare il suo ministero fuori dei confini romani. È venerato come Santo e patrono di Isernia e compatrono de L’Aquila, Urbino e del Molise. Quattro mesi dopo la sua elezione, in un concistorio emise una bolla in cui si introduceva la possibilità per il Papa di abdicare, ma solo per gravi motivi. 

L’esistenza di tale bolla però non è mai stata appurata storicamente. Celestino V fu papa per pochi mesi, dal 29 agosto al 13 dicembre 1294: sembra che dietro la sua abdicazione ci fossero i contrasti con alcuni cardinali e con il re Carlo d’Angiò di Napoli. Dopo le sue dimissioni fu rinchiuso nel castello di Fumone, in Ciociaria, dove morì fortemente debilitato il 19 maggio 1926.

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