Il decano del collegio cardinalizio, il cardinal Angelo Sodano ha descritto la notizia come un fulmine a ciel sereno. E lo è stata, indubbiamente, per lui ma anche per il mondo intero (clicca qui per l’approfondimento con il testo ufficiale delle dimissioni del Papa). Chi, negli ultimi tempi, gli è stato più vicino ha avuto la medesima reazione di chiunque altro ai quattro angoli del globo: il Pontefice, effettivamente, ultimamente era apparso più stanco rispetto al passato. Negli ultimi mesi l’affaticamento fisico era apparso evidente. Ma chi l’avrebbe mai detto che sarebbe arrivato alle dimissioni? Queste, in sostanza, le considerazioni di Padre Federico Lombardi nel corso della conferenza della Sala Stampa Vaticana che ha chiarito le motivazioni della decisione del Papa. Motivazioni, del resto, già espresse, in latino, da Benedetto XVI stesso. Che, durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto, ha spiegato che «dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino». Ratzinger si è detto convinto che il ministero, in ragione della sua essenza spirituale, oltre che con le parole e con le opere deve essere condotto nella preghiera e nella sofferenza. «Tuttavia – ha aggiunto -, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo». Vigore che, come lui stesso ha ammesso, negli ultimi mesi è calato al punto da non essere più in grado di governare la Chiesa. Il Papa ha concluso il suo discorso ringraziando i presenti per l’amore e il lavoro con il quale lo hanno aiutato nel sopportare il peso del suo ministero, chiedendo a tutti perdono per i propri difetti. Padre Federico Lombardi ha fatto sapere che il Papa, una volta date le dimissioni, temporaneamente si ritirerà a Castel Gandolfo. Dopo di che farà ritorno in Vaticano per ritirarsi, infine, quando saranno conclusi i lavori di sistemazione, nel monastero di clausura esistente.