La crisi si fa sentire anche alle elezioni, ma non come molla dell’antipolitica made in Beppe Grillo (clicca qui per il suo programma e qui per l’analisi del suo programma economico), ma – stavolta positivamente – dal punto di vista della risposta di scrutatori ai seggi. Lo spoglio, non parliamo dei referendum, quanto delle precedenti elezioni politiche e amministrative, passava sempre un momento di “brivido” quando cominciavano a fioccare (più o meno improbabili) certificati medici o viaggi d’affari dell’ultimo minuto. Si chiamavano i riservisti, e così via. Oggi non è così complice la crisi, infatti, si è fatto il pieno di scrutatori e (in qualche caso) anche di rappresentanti di lista. Che sia effettivamente effetto della crisi è difficile dirlo con certezza, ma in alcune città, come per esempio Milano, si era registrato un aumento delle iscrizioni alle liste, oltre tremila, fin da Ottobre. A Genova forse il record, dato che nessuno tre i 667 presidenti di seggio si è sottratto al servizio civico (quasi 190 euro di compenso) e oltre 19mila genovesi in lista di attesa come aspirante scrutatore. Aspetteranno parecchio perchè praticamente nessuno tra gli oltre 2mila600 scrutatori ha rinunciato. E a Napoli? Qui siamo addirittura a rischio paralisi perchè stando ad alcune fonti di stampa – parzialmente corrette dai comunicati ufficiali dell’azienda di trasporto pubblico – oltre il trenta per cento degli autisti ha fatto richiesta di permessi per fare lo scrutatore o il rappresentante di lista. Insomma, a Napoli le urne saranno forse gremite, ma per andare a votare è meglio (tempo permettendo) prendere la bicicletta.



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