Onorevoli e senatori nuovi. Problemi vecchi. Conclusa una campagna elettorale in cui i leader han fatto a gara ad attribuire la responsabilità di quello che non va nel nostro paese agli avversari politici. Avete presente? La crisi? Bersani ci ha detto che la colpa è di Berlusconi e del centrodestra. Berlusconi ha indicato come responsabili Monti ed il suo governo tecnico. Per Grillo? Tutti colpevoli, ossia Bersani ed il centrosinistra, Berlusconi ed il centrodestra e pure Monti ed il suo governo tecnico! Insomma, dopo che per settimane abbiamo visto i leader delle diverse forze politiche darsene di santa ragione, vestendo ciascuno i panni del giusto, dell’onesto, dell’uomo della provvidenza, della volpe, del giaguaro, dell’orso, ieri ci si augurava che con il voto, il tempo degli insulti e delle promesse, si chiudesse, per lasciare spazio finalmente al dialogo fra le persone che hanno a cuore non un particolare o il lamento, ma un progetto vero per il nostro Paese. Del tipo, giovani e loro futuro. Educazione. Scuola. Ricerca. Riforme. Disoccupazione. Lavoro e sviluppo. Fisco. Competitività. E invece? Poiché la compagine parlamentare che è il frutto di questa tornata elettorale potrebbe non essere in grado di assicurare la governabilità, eccoci già a parlare dell’ipotesi di tornare a votare. Che minestrone! Come uscirne?



Se gli uomini di buona volontà delle diverse forze politiche, vincitori o vinti che siano, per il bene del nostro paese, nei prossimi giorni, avranno il coraggio di tornare a parlarsi, la sorpresa potrebbe essere che come gli ingredienti buoni fanno di un minestrone, appunto, un piatto indimenticabile, dieteticamente perfetto, così anche queste elezioni d’inverno potrebbero trasformarsi nell’inizio di un cammino costruttivo. L’impresa è difficile. Ma per capire perché sia bene provarci, vale la pena spingersi fino a Brugnato, in provincia di La Spezia. Qui, due giovani, i coniugi Santamaria, sono titolari della Taverna dei golosi (via Borgo San Bernardo 16 – tel. 0187895007), un locale della nostra predilezione, sin dai suoi esordi d’eccellenza nella nostra GuidaCriticaGolosa. 



Un anno fa, l’alluvione. In pochi minuti, acqua e fango ovunque. Invece di lamentarsi, si sono messi al lavoro, e grazie all’aiuto degli amici, oggi vi attendono nella loro trattoria, che ora è di nuovo un gioiello. Nel loro menu, piatti che si ispirano alla tradizione ligure come ravioli di carne e borragine con ragù all’antica, lasagne di castagne al pesto con patate, tra i secondi baccalà o bocconcini di coniglio alla ligure. Su tutti, il minestrone alla genovese, piatto della memoria che nessuno fa più, e che nella loro interpretazione è specialità che vale il viaggio. Servito fumante, caldo e corroborante, punta dritto al cuore annunciando la fine dell’inverno, e anticipando, con il suo colore smeraldo, la primavera che verrà. E se anche per la politica fosse l’inizio di una nuova stagione?

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