Grave incidente all’Ilva di Taranto, l’azienda colpita ormai da tempo da problemi e sciagure. Una sorta di maledizione per il più grosso centro dell’acciaieria d’Italia e fra i maggiori d’Europa. Dopo i ben noti casi di scontro con la magistratura che ha disposto la sospensione di parte dell’attività per problemi di inquinamento, adesso il terzo incidente mortale in pochi mesi. E’ infatti crollato stanne un ponteggio di una cokeria: Ciro Moccia, 42 anni, è morto sul colpo. Antonio Liti, 46 anni, un operaio che si trovava con lui sul posto, è rimasto invece gravemente ferito. Sono precipitati da una altezza di circa dieci metri mentre erano occupati in un intervento di manutenzione. I due insieme ad altri operai stavano lavorando da questa notte per rimettere in funzione  un binario della macchina caricatrice della cokeria. Immediata la sospensione delle attività mentre i sindacati hanno dichiarato ventiquattro ore di sciopero. Come detto, si tratta del terzo incidente mortale in pochi mesi. Il 30 ottobre dello scorso anno un operaio di 29 anni, Claudio Marsella, un operaio del reparto movimento ferroviario rimasto schiacciato tra due convogli. Il 29 novembre invece un improvviso tornado colpì la città di Taranto causando danni gravissimi sullo stabilimento: Francesco Zavvaria, che si trovava a bordo di una gru della zona portuale, morì travolto dal crollo della gru stessa. Come detto l’azienda in segno di cordoglio ha sospeso per oggi ogni attività mentre i sindacati hanno dichiarato lo sciopero. Secondo il segretario nazionale Fim Cisl, Marco Bentivogli, è inaccettabile che in pochi mesi siano accaduti ben tre incidenti mortali: sono fatti gravi, ha detto, dopo anni che non si verificavano. Duro l’intervento dei Cobas di Taranto: “In questa fabbrica la morte non si ferma mai, 3 operai morti nel breve arco di pochi mesi. Lo slai cobas per il sindacato di classe Ilva Taranto si unisce al dolore della famiglia e dei compagni di lavoro”.



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