Caro direttore,
Benedetto XVI lascia il Pontificato: 28 Febbraio 2013. Sento da semplice cattolico di chiedere scusa a Benedetto XVI e di invitare i credenti a pregare per la Sua Croce. Insieme a tantissimi cattolici, laici, penso che sia giusto chiedere scusa a Benedetto XVI per non avere saputo e voluto ascoltare i suoi appelli e quelli dei Papi che lo hanno preceduto: Giovanni Paolo II e Paolo VI, rivolti ai nostri comportamenti di cattolici non coerenti al messaggio evangelico. 



Oggi sento che dovremmo chiedere perdono a Dio per essere stati un grande peso per Benedetto XVI, che non ha retto a tante pesantezze e ostilità interne alla Chiesa e a quelle violente dall’esterno. Benedetto XVI non ha sopportato tutto questo peso, anche per causa nostra, ma il peso enorme della sua Croce ha scelto di continuare a portarlo – da oggi – non più da Papa, e lo fa per il bene della Chiesa, per favorire un grande rinnovamento spirituale con il suo successore alla cattedra di Pietro. 



Rifletteremo sui suoi ammonimenti e faremo riflettere chi incontreremo, specie i cattolici “adulti” e i politici che si dichiarano cattolici. Tutti costoro dovrebbero sentirsi ancora di più responsabili e dovrebbero riflettere sui loro comportamenti e sulle loro scelte incoerenti che non mirano a trasformare, in proposte e leggi, gli importanti temi della dottrina sociale della Chiesa. Tutti costoro hanno mantenuto e mantengono un atteggiamento di laissez faire sui principi non negoziabili che sentono di non tutelare (vita, famiglia naturale, libertà di educazione, procreazione responsabile) in una società sempre più tecnologica e globalizzata. 



Il loro disimpegno dal tutelare i principi non negoziabili ha contribuito anche alla non elezione di molti di loro e al complessivo risultato elettorale che conferma che noi cattolici siamo “in confusione” sull’insegnamento evangelico di Gesù Cristo e sui principi intrinseci al Credo della nostra Fede cristiana. Purtroppo l’uomo sta sempre piu accettando il “cancro” del relativismo e nichilismo che attecchiscono ormai anche nei cuori di molti cattolici, preti e prelati. La deriva si conclude nella politica, dove noi cattolici siamo diventati ininfluenti; per fortuna non lo siamo ancora nell’impegno e nelle responsabilità nella società civile, dove operiamo. 

Oggi, con profonda tristezza, non solo i cristiani, ma l’umanità intera, perdono con Benedetto XVI una persona di alto profilo culturale e religioso, un grande teologo, riconosciuto da tutti, un saggio punto di riferimento etico e morale che con il suo alto magistero ha indicato all’uomo (credenti di qualunque religione e non credenti), i pericoli che lo allontanano da Dio e ha indicato le strade da percorrere per chi volesse vivere questa vita in coerenza con il messaggio storico lasciato da Gesù Cristo con il Vangelo e affidato alla Chiesa di Pietro. Oggi mi sento unito a tutti coloro che vogliono rivolgere a Benedetto XVI un deferente saluto e vogliono ringraziarlo sentitamente per il Suo alto Magistero,che rimarrà per tutti noi una fonte di ispirazione per le nostre riflessioni e dibattiti nell’impegno professionale e culturale che svolgiamo nella società.

Antonino Giannone, vice presidente Alef (Associazione Liberi e Forti)