È il “capo” dei vescovi italiani, l’unico tra i presidenti delle Conferenze episcopali nazionali, a non essere eletto dai suoi “colleghi” ma nominato direttamente dal Papa nella sua qualità di Primate d’Italia e il suo nome è tra quelli che hanno buone chance di salire al Soglio pontificio come successore di Benedetto XVI. Attuale arcivescovo di Genova, cardinale presbitero del titolo della Gran Madre di Dio, Angelo Bagnasco è nato a Pontevico, nel bresciano, il 14 gennaio 1943. Figlio di Alfredo, operaio in una fabbrica di pasticceria, e di Orsa, casalinga, si trasferisce con la famiglia a Genova, dove viene ordinato sacerdote il 29 giugno 1966. Laureatosi in filosofia presso l’Università di Genova nel 1979, dal 1966 al 1985 è vicario presso la parrocchia di S. Pietro e S. Teresa del Bambino Gesù, nel capoluogo ligure. Dal 1980 al 1998 insegna Metafisica e Ateismo contemporaneo presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, sezione di Genova, mentre dal 1986 al 1994 è preside e docente dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose della stessa città. Vicario episcopale dell’arcidiocesi genovese dal 1995 al 1997, il 3 gennaio 1998 è nominato Vescovo di Pesaro e l’11 marzo 2000 ne diviene Arcivescovo Metropolita. Il 20 giugno 2003 viene chiamato ad essere l’Ordinario millitare, ovvero il vescovo di tutti i militari italiani, carica che ricopre fino al 29 agosto 2006 quando Benedetto XVI lo chiama alle origini, nominandolo arcivescovo di Genova.
L’investitura a presidente della Cei avviene il 7 marzo 2007, cui segue il 24 ottobre la nomina a cardinale. Per la particolare situazione vissuta dall’arcidiocesi di Genova che aveva patito un turn over consistente – nel giro di pochi anni, dapprima il cardinale Dionigi Tettamanzi trasferito a Milano e poi Tarcisio Bertone diventato Segretario di Stato vaticano – viene concesso al cardinale Bagnasco di mantenere i due impegnativi incarichi. Si ridimensionano quindi gli altri impegni svolti fino ad allora: dal 2001 al 2007, la presidenza del consiglio di amministrazione del quotidiano “Avvenire”, e nel quinquennio 2002-2005 la segreteria della Commissione Episcopale della Cei per l’Educazione, la Scuola e l’Università.