Fa parte del quartetto dei salesiani, il gruppo più numeroso tra quello degli appartenti a un ordine religioso tra i cardinali elettori. Ed è un papabile: si tratta del salesiano Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa, in Honduras, cardinale presbitero del titolo di Santa Maria della Speranza. Nato nel 1942 proprio nella capitale honduregna di cui ora è arcivescovo, è entrato nella Congregazione Salesiana nel 1961 ed è stato ordinato sacerdote il 28 giugno 1970 in Guatemala. Formazione eclettica la sua: laurea in teologia (1970, Pontificio Ateneo Salesiano) e in teologia morale (1974, Lateranense), diploma in psicologia clinica e psicoterapia (1975, ad Innsbruck, Austria), tra il 1960 e il 1963 ha studiato pianoforte al Conservatorio di San Salvador, mentre tra il 1967 e il 1970 ha studiato armonia e composizione in Guatemala e nel New Jersy, negli Stati Uniti. È stato maestro elemetare e docente di chimic, fisica e musica sacra, teologia morale, ecclesiologia ed anche rettore dell’Istituto filosofico salesiano del Guatemala.
Viene consacrato vescovo l’8 dicembre 1978 con il titolo di Pudenziana e il compito di ausiliare di Tegucigalpa di cui l’8 gennaio 1993 diventa arcivescovo. Gira sotto scorta a causa delle minacce di morte ricevute in seguito alle sue battaglie in ambito sociale, contro la droga e la corruzione. Nella Chiesa latino-americana gli è stata riconosciuta la dote di saper unire modernità e tradizione. Nel 2001 Papa Giovanni Paolo II lo inserisce nel Collegio cardinalizio, divenendo così il primo cardinale honduregno della storia. Nel 2003, mentre gli Stati Uniti preparano l’invasione dell’Iraq di Saddam Hussein accusato di preparare armi di distruzione di massa, il cardinal Maradiaga dichiara nel corso di una riunione di sacerdoti cattolici a Washington, che le vere armi di distruzione di massa “non sono i gas tossici o i virus letali”, bensì “la povertà e l’ingiustizia sociale”.
Il suo impegno a favore dei più deboli e dei poveri è testimoniato dal suo impegno nella caritas, sia del suo Paese che mondiale, tanto da essere attualmente presidente di Caritas Internationalis. Presidente della vescovi honduregni, ha coperto molti incarichi all’interno del Celam, il Consiglio Episcopale Latinoamericano di cui è attualmente presidente.
Ha combattuto a lungo per la cancellazione del debito del Terzo Mondo, chiedendo misure per alleviare la situazione dei Paesi latino-americani e per favorire un processo di democratizzazione. Durante il colpo di Stato del 2009 contro il presidente Zelaya, il cardinale si è schierato dalla parte del nuovo presidente golpista, dando come motivazione il timore di una possibile guerra civile.
Particolarmente ferma è stata inoltre la presa di posizione del cardinal Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga in occasione degli scandali sui preti pedofili: il porporato ha dichiarato che i media americani stavano agendo con “una furia che mi ricorda i tempi di Diocleziano e Nerone e più di recente, Stalin e Hitler”. L’arcivescovo honduregno ha aggiunto che quotidiani come The Washington Post, The Boston Globe e The New York Times sono “protagonisti di quella che non esito a definire una persecuzione contro la Chiesa”.