Dopo la proclamazione dell’Extra omnes e la chiusura della Cappella Sistina, il Conclave ha ufficialmente preso il via. Da stasera tutti gli occhi del mondo sono puntati verso il comignolo che, intorno alle 20, potrebbe comunicare la decisione dei 115 cardinali elettori, anche se il portavoce della Santa Sede, padre Lombardi, ha fatto sapere che con ogni probabilità la prima fumata sarà nera. “I 115 cardinali elettori sono tutti in forma”, ha garantito il direttore della sala stampa vaticana, aggiungendo un particolare di certo non trascurabile: la votazione di questa sera non è garantita. “Ho chiesto al cerimoniere in proposito – ha detto Lombardi – ma non c’è la certezza che stasera voteranno”. “Saranno gli stessi cardinali elettori a decidere se già questa sera procedere a una prima votazione”, ha poi ribadito, sottolineando che la decisione dipenderà anche dalla durata della meditazione di Prosper Grech. La chiusura delle porte della Cappella Sistina è stata ovviamente anticipata da un complesso rituale che ha condotto all’inizio del Conclave. Alle ore 10 è stata celebrata la messa “Pro eligendo Romano Pontifice”, presieduta dal cardinale decano Angelo Sodano e durata un’ora e 40 minuti. Al termine della liturgia, avvenuta nella Basilica di San Pietro, i cardinali sono rientrati nelle loro residenze presso la Domus Sanctae Marthae, il loro alloggio in Vaticano durante il Conclave. Nel pomeriggio, una volta entrati nella Cappella Sistina e dopo il canto del “Veni Creator”, i cardinali hanno pronunciato il giuramento prescritto. Il primo a pronunciare la formula comune in latino è stato il cardinal Giovanni Battista Re, primo dell’ordine dei vescovi tra i cardinali elettori, seguito da tutti gli altri. Successivamente, il maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Guido Marini, ha intimato l’Extra Omnes e coloro che non partecipano al Conclave hanno lasciato la Cappella Sistina, le cui porte sono quindi state chiuse.



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