Tra i nomi dei cardinali italiani che potrebbero avere qualche chance di essere eletti succcessori di papa Benedetto XVI spunta anche quello di Giuseppe Betori, arcivescovo metropolita di Firenze, cardinale del titolo di San Marcello. Nato a Foligno il 25 febbraio del 1947, cresciuto in una famiglia profondamente cattolica (il padre Antonio, insegnante, fu uno dei fondatori della Casa del Ragazzo, opera per l’educazione e la formazione al lavoro di giovanni emarginati), è stato ordinato sacerdote il 26 settembre 1970. Si è subito diviso tra l’insegnamento e l’attività pastorale come parroco di San Michele Arcangelo in Cave, una frazione di Foligno. Presso l’istituto teologico di Assisi ha insegnato teologia fondamentale, scienze bibliche e Sacra Scrittura, e ne è stato direttore dal 1982 al 1987. Nel 1981 ha conseguito il dottorato presso il Pontificio Istituto Biblico quindi, dal 1984 al 2001, è stato canonico del capitolo della cattedrale di San Feliciano. Dal 1978 ha contribuito ai lavori dell’ufficio catechistico nazionale, di cui ne è stato direttore dal 1991 al 1996. In questa veste ha curato la versione definitiva dei Catechismi dei fanciulli, dei giovani e degli adulti ed è stato il curatore della traduzione italiana del Catechismo della Chiesa Cattolica.
Sottosegretario della Cei dal 1996 al 2001, ne è diventato segretario il 5 aprile 2001. Eletto titolare di Falerone, è stato consacrato vescovo dal carindale Camillo Ruini, all’epoca presidente della Cei, il 6 maggio seguente. Lascerà l’incarico alla Cei nel 2008, quando viene promosso Arcivescovo metropolita di Firenze. La berretta cardinalizia gli è stata imposta da Benedetto XVI il 18 febbraio 2012.
È membro della Congregazione per l’Educazione Cattolica; del Pontificio Consiglio della Cultura.