Dall’America del Nord, in Cappella Sistina non entrano solo i quattro statunitensi. Ce n’è un quinto, ancora più settentrionale: è il franco-canadese Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione dei Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, nonché vescovo emerito del Québec. E per di più tra i papabili. Nato l’8 giugno del 1944 a Lamotte, diocesi di Amos, nell’Abitibi, Marc Ouellet è stato ordinato sacerdote diocesano il 25 maggio 1968 nella sua parrocchia natale. Ha insegnato filosofia a Bogotà, in Colombia, per entrare, poco dopo, nei Sacerdoti di San Sulpizio e diventare, quindi, un sulpiziano. Dopo aver ottenuto un dottorato in Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Gregoriana, è stato nominato nel 1982 membro della direzione e docente nel Seminario maggiore di Cali, in Colombia. Nel 1984, inoltre, è diventato rettore del Seminario maggiore di Manizales. In seguito, assumerà la medesima carica presso il Seminario maggiore del St. Joseph’s Seminary. Dopo essere diventato, nel 1996, consultore del Consiglio generale dei Sacerdoti di San Sulpizio, ottiene, nel 1997, la Cattedra di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Lateranense a Roma. Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo di Agropoli e, nel 2002, Arcivescovo metropolita di Québec, di cui è attualmente vescovo emerito. A capo della Congregazione dei vescovi è stato posto il 30 giugno 2010, da papa Benedetto XVI, che lo ha creato cardinale il 21 ottobre del 2003, con il titolo di S. Maria in Traspontina.
È membro del Consiglio della II Sezione della Segreteria di Stato; delle Congregazioni: per la Dottrina della Fede; per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; per l’Educazione Cattolica; per il Clero; per le Chiese Orientali; dei Pontifici Consigli: della Cultura; per la Promozione della Nuova Evangelizzazione; per i Testi Legislativi; del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali.