Il suo nome viene indicato da più parti come quello del nuovo Pontefice nel caso si dovesse arrivare ad un compromesso tra l’ala cosiddetta riformista e quella più legata alla curia romana. È Péter Erdö, arcivescovo di Esztergom-Budapest, città quest’ultima in cui è nato il 25 giugno 1952 in una famgilia di intellettuali cattolici, primate d’Ungheria, cardinale del titolo di S. Balbina. Ripercorriamo le tappe più importanti della sua vita. Ordinato sacerdote a 23 anni, un anno più tardi consegue il dottorato in teologia. Si reca quindi a Roma e dal 1977 al 1980 studia presso l’Institutum Utriusque Iuris della Pontificia Università Lateranense dove acquisisce il dottorato in Diritto canonico. Tornato in patria, insegna teologia e diritto canonico dapprima ad Esztergom e quindi all’università Cattolica Péter Pázmány, di cui è anche rettore dal 1998 al 2003. Durante questo periodo ha anche incarichi di docenza presso la Pontificia Università Gregoriana. 



Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Puppi e ausiliare della diocesi di Székesfhehérvár il 5 novembre 1999 e lo consacra nel giorno dell’Epifania nella basilica di San Pietro. Neanche tre anni dopo, il 7 dicembre 2002 la promozione ad arcivescovo metropolita di Esztergom-Budapest e a primate d’Ungheria. Viene creato cardinale nel concistoro del 21 ottobre 2003.



Eletto presidente della Conferenza episcopale ungherese una prima volta nel 2005, è stato rifconfermato per altri cinque anni nel 2010. Attualmente è anche presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee) e a giugno del 2012 si è reso promotore di un’importante iniziativa di riconciliazione tra cattolici e ortodossi proponendo al patriarca Kirill di Mosca e al presidente della Conferenza episcopale polacca mons. Jozef Michalik, un documento dal valore simbolico per lasciare alle spalle lo storico dissidio tra i due paesi. Ha partecipato a tutte le assemblee del Sinodo dei Vescovi dal 2003 ad oggi, comprese quelle speciali per l’Africa e il Medio-Oriente.



Ovviamente nel suo curriculum non potevano mancare scritti e pubblicazioni di carattere scientifico: circa 250 saggi e 25 volumi sul diritto canonico e sulla storia del diritto canonico medievale, oltre a riflessioni di carattere culturale e spirituale.

È membro del Consiglio della II Sezione della Segreteria di Stato; delle Congregazioni: per l’Educazione Cattolica; per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; dei Pontifici Consigli: per i Testi Legislativi; della Cultura; del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica; del XIII Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi.

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