“Trovarsi a tu per tu con Jorge Mario Bergoglio significa fare l’esperienza di un colloquio molto fraterno, da uomo a uomo, da fedele a fedele, da credente a credente”. Don Mario Peretti, missionario in Argentina, si è incontrato decine di volte con l’uomo che da stasera è il nuovo Papa con il nome di Francesco I. Il sacerdote ha accettato di parlare con Ilsussidiario.net dal numero di ufficio, mentre il cellulare continua a squillare ogni tre minuti, interrompendo l’intervista con dei continui “Hola”.
“Lo conosco molto bene personalmente – racconta don Peretti -, mi sono incontrato con lui numerose volte. E’ una figura molto attenta alle persone, soprattutto ai sacerdoti. E’ uno che quando lo chiamavo per avere un colloquio con lui, se non c’era mi richiamava personalmente entro un’ora, facendosi presente immediatamente. E’ un uomo che ama molto Cristo e la Chiesa, che non predica la povertà ma la vive. Dopo una celebrazione liturgica lo vedi in metropolitana vestito da prete comune, non usa la macchina, quando viene a fare qualche incontro io mi propongo di andare sempre a prenderlo per risparmiargli almeno il pezzo di strada a piedi”. Come racconta il missionario in Argentina, “il suo studio a Buenos Aires è umile come quello di un prete, non ne fa tanto notizia, vive in modo dimesso ma con delle idee chiare e una decisione di fronte alla Chiesa e al potere civile e politico. Di fatto in questi anni ha difeso la libertà della Chiesa nella situazione dell’Argentina, che è abbastanza complicata”.
E aggiunge il sacerdote del cardinal Bergoglio: “E’ uno che sicuramente ama i movimenti, e per quanto ne capisco io ha un’idea dei movimenti che devono vivere nella frontiera cercando di accostare la gente che la Chiesa tradizionale e istituzionale non riesce a raggiungere”. In Argentina, e soprattutto a Buenos Aires, Bergoglio è molto popolare: “La gente ha una stima profonda di lui, spesso il potere politico si è un po’ scontrato con Jorge Mario Bergoglio anche se lui non ha mai cercato lo scontro. E’ uno che predica chiaramente quello che è il Vangelo e la fede in Gesù, e questo risulta alternativo a tante logiche politiche”.
E aggiunge don Peretti: “Normalmente Bergoglio invita a tutte le celebrazioni più importanti le personalità più in vista dei protestanti e dei musulmani. E’ una figura molto capace nel dialogo con le altre confessioni”.
(Pietro Vernizzi)