Il 16 marzo si festeggia Beata Benedetta di Assisi. Sono poche le notizie relative alla vita di Benedetta, della quale si sa che subentra, nel 1214 a Santa Chiara, fondatrice dell’ordine delle Clarisse, all’interno del Monastero di San Damiano. Santa Chiara, infatti, dopo aver seguito San Francesco nelle sue predicazioni, decide di prendere dimora proprio nell’edificio a fianco della Chiesa di San Damiano che Francesco aveva restaurato sotto l’egida del vescovo Guido. È qui che trascorre in clausura tutta la sua vita, in compagnia delle sorelle Agnese e Beatrice e raggiunta in seguito dalla madre Ortolana. Ma la vita di Chiara è tormentata dalla malattia: dei poco più di 40 anni trascorsi in monastero, trenta la vedono malata, dolente, confinata a letto vittima di dolori insopportabili. Si consuma piano piano, come una candela, e non ce la fa a condurre a termine il suo mandato, al punto che viene sostituita dalla Beata Benedetta, una delle cinquanta donne che, nel 1214, affascinate dalle sue predicazioni, decidono di entrare a far parte del monastero di San Damiano abbandonando una vita di agi e di privilegi per dedicarsi a un’esistenza di povertà, all’insegna della preghiera per sé e per gli altri.



Eletta con un plebiscito, Benedetta mostra da subito un grandissimo carisma e una certa predisposizione a occupare posti di rilievo e di controllo: non è infatti un caso che nel 1227 è chiamata a Siena a ricoprire il ruolo prestigioso di madre superiora del monastero. Ricopre anche nella vicina Spello il ruolo di badessa: le testimonianze ci raccontano di lei alla guida del monastero claustrale di Vallegloria dal 1240 e fino al 1248. Nel 1253, alla morte di Santa Chiara, viene richiamata ad Assisi ad assistere al processo di canonizzazione della Santa, processo durante il quale, a causa della sua lontananza dal monastero di San Damiano, non è però chiamata a deporre.



Nonostante il suo lungo peregrinare lontano dalla città del “poverello” i frati Leone e Angelo affidano nelle sue mani il piccolo breviario di San Francesco sottolineando con questo gesto una grande stima e considerazione per le sue virtù e la sua prudenza. Negli anni successivi, la Beata Benedetta ha modo di assistere alla posa della prima pietra della Basilica di Santa Chiara i cui lavori cominciarono nel 1257 per mano dell’architetto Filippo da Campello e terminarono nel 1265: la Basilica in stile romanico è costruita attorno alla chiesa di San Giorgio, che fino a trenta anni prima custodiva le sacre spoglie di San Francesco. 



Negli stessi anni, Benedetta favorisce il trasferimento delle clarisse dalla chiesa di San Damiano a quella di San Giorgio, annessa alla neonata Basilica di Santa Chiara, la stessa chiesa che a partire dal 1602 per volontà del vescovo di Assisi, Marcello Crescenzi ospita le sue spoglie che riposano accanto a quelle di Santa Agnese e della Beata Amata. Nella Cappella che prende il nome appunto da Santa Agnese, sorella della più celebre Chiara, si venera un crocifisso sagomato, posto sopra l’altare maggiore che reca ai lati due dipinti: su un braccio c’è la raffigurazione di Santa Chiara e sull’altro, appunto, la Beata Benedetta. Completa i due ritratti una scritta in caratteri gotici che dice: “Domina Benedicta post Sanctam Claram prima Abbatissa me fecit fieri”, a indicare il passaggio di testimone tra le due carismatiche clarisse.

Incerta è la data di morte della Beata: alcune fonti la fanno cadere il 19 ottobre altre invece il 16 marzo, sempre del 1260.