Jorge Bergoglio, Papa Francesco, ha tenuto l’atteso primo Angelus del suo pontificato. Stamattina si era recato a celebrare la liturgia nella chiesa di Sant’Anna in Vaticano stupendo tutti: dopo la celebrazione infatti si era fermato a salutare la gente per la strada, compreso il fratello di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa anni fa. In chiesa invece aveva invitato un prete missionario a salire sull’altare insieme a lui. Poi la preghiera dell’Angelus: come ormai si sta dimostrando sua abitudine ha parlato quasi del tutto a braccio, improvvisando sul momento, ribadendo il valore della parola misericordia su cui sta tanto insistendo da quando è stato eletto. Erano almeno 150mila le persone presenti in piazza che lo hanno accolto con un boato. Un discorso il suo incentrato sul fatto che Dio non si stanca mai perdonarci, ma siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono. Ha quindi citato il cardinale Kasper di cui ha detto di aver letto un libro sulla misericordia, scherzano anche (“In questi giorni ho letto il libro di un telogo, il teologo Kasper, un buon teologo, un teologo in gamba ma attenti non sto facendo pubblicità a uno dei miei cardinali”) e raccontato di quando ancora vescovo confessò una anziana signora che lo stupì per la sua coscienza della misericordia: senza il perdono di Dio non esisterebbe il mondo. Ha voluto ancora una volta spiegare perché ha scelto il nome di Francesco: “Ho scelto il nome del patrono d’Italia, Francesco d’Assisi, e ciò rafforza il mio legame spirituale con questa terra dove sapete ci sono le origini della mia famiglia”. Concludendo con “Buona domenica e buon pranzo!”.