Papa Francesco non smetterà di stupirci, è solo l’inizio. Stamattina si è recato nella chiesa di sant’Anna in Vaticano a Roma per celebrare la Santa Messa domenicale. All’uscita della messao, nonostante le strette misure di sorveglianza, invece di passare per un ingresso secondario, ha sostato per lunghi minuti con la folla che si trovava davanti all’ingresso principale dietro le transenne. Ha abbracciato le persone, baciato i bambini, salutato affettuosamente. Poi quando ha visto dall’altra parte della strada una bandiera argentina si è fermato a salutare anche queste persone e ha evidentemente riconosciuto due sacerdoti del suo paese: con il suo modo di fare del tutto naturale li ha chiamati, è stato loro permesso di superare le transenne e dopo calorosi abbracci affettuosi li ha invitati ad andare con lui. Durante l’omelia Papa Francesco si è soffermato sulla misericordia, un tema a lui evidentemente caro già toccato quando si era recato a Santa Maria Maggiore parlando con i padri confessori della basilica. Oggi ha detto come non sia facile affidarsi alla misericordia di Dio perché quello è un abisso incomprensibile: “Il Signore mai si stanca di perdonare. Siamo noi che ci stanchiamo nel chiedergli perdono, perché lui mai si stanca di perdonare”. Durante la messa poi si è fermato per invitare sull’altare un prete sudamericano: “ci sono alcuni che non sono parrocchiani, questi preti argentini col mio vescovo, per oggi saranno parrocchiani. Voglio farvi conoscere un prete che lavora con i ragazzi di strada, con i derelitti, ha fatto qualcosa per loro, una scuola che restituisce dignità ai ragazzi e le ragazze di strada, che ora amano Gesù. Io ti chiedo Consalvo vieni qui per salutare tutti: lui lavora nell’Uruguay dove ha fondato il Liceo giubilare Juan Pablo II”.