Carissimi amici del Sussidiario,
Eugenio Scalfari ha riproposto ieri un suo editoriale di quindici anni fa a segnalare che le cose non sono gran che cambiate: come allora oggi il popolo è impaurito perché lamenta l’assenza del padre e forte è il rischio che si imponga il branco con la sua irrefrenabile violenza. Di fronte all’allarme lanciato da Scalfari non c’è che da aver paura, la politica ha perso di credibilità e se si volesse cercare lì un padre non lo si troverebbe di certo. Uno smarrimento forte è quello che si avverte a guardare lo scenario della politica, ma una domanda a Scalfari va fatta, è la domanda dove lui vada a cercare il padre. Va fatta, e non in modo teorico, ma a partire da un dato di fatto, da una piazza san Pietro a Roma che da un mese ad ogni piè sospinto si riempie di gente. Mentre la politica dà’ uno spettacolo di divisione e di sconforto in piazza San Pietro si è tante volte radunato un popolo a cercare un Padre, a riconoscerlo, a pregare con lui, a gioire con lui. Un Papa, anzi due Papi che sono padri, una paternità che si è affermata. Questo è un dato che Scalfari e tutti noi dovremmo considerare. Tutta questa gente chi è andata a cercare? Un padre che c’è! E’ questa la risposta a Scalfari e a chi oggi è impaurito, una autorevolezza che si impone come fatto che accade. Allora c’è da chiedersi da dove venga questa autorevolezza, quale ne sia l’origine e come possa permanere in una società che tende a distruggere tutto. E’ lo stesso Papa Francesco a rispondere, a dire ad alta voce che “la nostra gioia nasce dall’avere incontrato una persona, Gesù”. Qui sta la paternità che il popolo è andato a cercare in Papa Francesco e in Benedetto XVI, nella promessa di felicità che il loro abbraccio ha testimoniato a tutto il mondo. Sono padri perché parlano al cuore dell’uomo, e la politica dovrebbe imparare da questa paternità che accade, semplicemente imparare!!