Marcello Dell’Utri, ex senatore del Pdl, è stato condannato a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa dalla Corte d’appello di Palermo. Avrebbe, in particolare, siglato un patto con Cosa nostra per la protezione di Silvio Berlusconi. Una sorta di mediazione che avrebbe attivato fiumi di denaro. I rapporti di Dell’Utri con la mafia siciliana, in particolare, si sarebbero prolungati su un arco temporale di 30 anni.  Iscritto per la prima volta nel registro degli indagati nel 1994, nel 2004 è stato condannato in primo grado a 9 anni mentre, nel 2010, la pena era stata ridotta in appello a 7 anni. Successivamente la Cassazione, il 9 marzo del 2012, aveva stabilito che la decisione del secondo grado venisse annullata con rinvio. Secondo i supremi giudici, le accuse relative al periodo compreso tra il ’77 e il ’92 non erano provate, mentre per quelle successive al ’92 è stato definitivamente assolto. L’ex manager di Publitalia, dal canto suo, si è limitato a dire che, pur non condividendola e auspicandone un’altra, non può fare altro che accettare la sentenza.



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