Continua la querelle a distanza tra Marco Travaglio e Corrado Formigli. Il primo, alcuni giorni fa, ha replicato alle accuse del secondo spiegando, anzitutto, che si sarebbe introdotto eccome tra Servizio pubblico, la trasmissione di Michele Santoro sul La7 e il direttore, della rete, Paolo Ruffini. Ruffini, in particolare, aveva dato assicurazione a Santoro che il dibattito tra travaglio e il presidente del Senato Pietro Grasso si sarebbe tenuto nel suo programma. «Venerdì mattina – ignaro degli affettuosi cinguettii via twitter fra Formigli e Grasso – ho ricevuto l’sms di Formigli», spiega Travaglio. L’sms in questione recitava: «Ciao Marco allora lunedì sei con noi a Piazzapulita per il confronto con Grasso? Se vuoi ne parliamo appena ti liberi». Tuttavia «non riuscendo a capire perché diavolo avrei dovuto essere “con loro a Piazzapulita” lunedì, visto che Santoro aveva concordato col direttore di La7 il confronto in un’edizione speciale di Servizio Pubblico (si parlava di domenica sera), ho ribadito a Formigli quanto avevo detto in trasmissione, casomai gli fosse sfuggito. Ho poi saputo, visto che non seguo twitter avendo di meglio da fare, che Grasso e Formigli si erano già amorevolmente accordati alle mie spalle», spiega Travaglio dicendosi convinto che Formigli e Ruffini si sarebbero accordati con Grasso alle sue spalle. Se così non fosse, sarebbe stato sufficiente proporgli il confronto a Piazza Pulita quando lo proposero a Grasso. «Invece Ruffini ha detto una cosa e poi il suo contrario nel breve volgere di una notte. E Formigli ha contattato Grasso giovedì sera, ne ha incassato l’adesione venerdì alle 7.31, poi con comodo s’è ricordato di avvertire anche me verso le 11. Bella premessa per un confronto ad armi pari». Il giornalista fa anche presente che se realmente le sue ricostruzioni facessero acqua da tutte le parti come lo ha accusato Formigli, probabilmente sarebbe stato querelato dallo stesso Grasso, sul quale dice da dieci cose decisamente pesanti. Oggi Travaglio rincara la dose tornando, anzitutto, su un suo cavallo di battaglia contro Grasso, ricordando che «nel concorso del 2005 al Csm per il posto di procuratore nazionale antimafia i candidati sono due, Grasso e Caselli, ma all’ultimo momento il governo Berlusconi fa tre leggi che vietano a Caselli di concorrere, così vince l’altro, unico candidato rimasto: Grasso. Il quale, anziché ritirare la sua candidatura finché la Consulta non abbia cancellato quelle norme incostituzionali, non dice una parola, rimane in corsa da solo e incassa la poltrona». Tutto questo, secondo Travaglio, sarebbe dovuto essere oggetto di dibattito a Servizio Pubblico, dove Grasso ha chiamato per replicare a Travaglio. Invece, il suo direttore di rete, Paolo Ruffini, «s’è già accordato alle mie spalle con Formigli e Grasso per bypassare Servizio Pubblico e trasferire tutto a Piazza Pulita, in uno strano duello dove lo sfidante sceglie luogo, giorno, ora, padrini e arbitro, mentre lo sfidato resta all’oscuro di tutto e deve soltanto subire le decisioni altrui prese altrove».



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