Intervenuto sulle pagine del Corriere della Sera, Adriano Celentano torna sulla storia, raccontata nei giorni scorsi da “Le Iene Show”, della piccola Sofia, una bambina affetta da leucodistrofia metacromatica a cui è stata negata la cura a base di staminali del metodo Stamina messo a punto dal professore Davide Vannoni. Nel suo lungo intervento, il cantante punta il dito contro “l’atto scellerato da parte del pm Guariniello e del ministero della Salute che, in modo ancor più degenerativo della malattia stessa, ha bloccato l’UNICA cura in grado di migliorare le condizioni della piccola Sofia”. Le “cure compassionevoli” del metodo Stamina, spiega Celentano, “sono terapie non ancora sperimentate a sufficienza, ma che la legge consente quando non ci sono altre cure possibili riconosciute. In seguito a una inchiesta del pm di Torino, il ministero della Salute blocca le CURE compassionevoli perché ritenute potenzialmente pericolose”. Però, “nonostante il blocco del ministero della Salute, i giudici di tutta Italia, in più di 20 casi, consentono le cure compassionevoli con le staminali del metodo Vannoni”. Così, aggiunge il Molleggiato, “dopo aver vinto i ricorsi, bambini affetti dalla stessa malattia ricevono le infusioni di cellule staminali e cominciano a stare meglio. Ma questo purtroppo non vale per Sofia: dopo la prima infusione, il tribunale di Firenze, nonostante il parere contrario della maggioranza dei giudici, ha ritenuto di bloccare le altre quattro che Sofia avrebbe dovuto assumere”. “Mi domando – conclude quindi Celentano – se le Iene, quelle VERE, non siano alla Sanità. E se non saranno storie come questa uno dei tanti motivi per cui Grillo ha vinto”.