Nella Chiesa cristiana ortodossa non esiste una figura analoga a quella del nostro Papa (si sa poi che i cristiani ortodossi non riconoscono l’autorità del Pontefice romano sui cristiani), in quanto ogni realtà nazionale ha il proprio rappresentante nazionale, ad esempio il patriarca di Mosca e di tutte le Russie. Va detto che una sorta di primato d’onore viene però riconosciuto a un patriarca sopra tutte le nazioni, e cioè quello di Costantinopoli, oggi Istanbul. L’attuale Patriarca è Bartolomeo I, Dimitrios Archondonis, che ha 73 anni e ricopre la carica dal 1991. Un equivalente del Pontefice romano esiste invece nella Chiesa copto ortodossa che ha un unico rappresentante ufficiale. Interessante vedere però come viene eletto il patriarca ecumenico o primate della Chiesa ortodossa stessa. Anche qui infatti si procede tramite elezione con un Santo Sinodo equivalente del nostro conclave (anche nella Chiesa cattolica esiste un Santo Sinodo voluto ai tempi da Paolo VI che riunisce i vescovi di tutto il mondo ma ha solo potere consultivo e non deliberativo). Il Santo Sinodo ortodosso poi oltre a eleggere il proprio Patriarca lo può anche destituire: successe poco tempo fa nel patriarcato di Gerusalemme, nel 2005, quando con tredici voti su diciassette il Patriarca Ireneos venne destituito perché accusato di aver venduto proprietà della Chiesa a Gerusalemme a imprenditori israeliani. Tornando al patriarca di Costantinopoli la sua autorità è riconosciuta anche dalla Chiesa cattolica in quanto l’erede per tradizione della vecchia capitale cristiana d’Oriente, infatti viene definito anche “ecumenico” e cioè universale. Invece i Patriarchi della Chiesa ortodossa sono in tutto quattordici come le Chiese che la costituiscono: le più importanti sono quella greca, quella russa, quella serba, quella bulgara e quella rumena.
Oggi i cristiani ortodossi sono circa trecento milioni in tutto il mondo, la terza confessione cristiana per numero di aderenti.