La terza sezione penale della Cassazione ha giudicato inammissibile un ricorso della Procura di Roma e ha quindi prosciolto definitivamente Silvio Berlusconi, il figlio Piersilvio e altri imputati tutti coinvolti nell’inchiesta Mediatrade su presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv. I giudici sono giunti alla decisione dopo quasi 6 ore di camera di consiglio. Per l’ex presidente del Consiglio, però, i processi non sono ancora finiti, anche se molti di questi si risolveranno proprio nel mese di marzo: si comincia proprio oggi, 7 marzo, giorno in cui è previsto il verdetto riguardante la fuga di notizie sull’intercettazione tra Piero Fassino e Giovanni Consorte ai tempi della scalata di Unipol alla Bnl. In questo caso Silvio Berlusconi è imputato insieme al fratello Paolo. Il prossimo 18 marzo, invece, è attesa la sentenza sul caso Ruby, processo in cui il leader del Pdl è imputato per concussione e prostituzione minorile. La terza e ultima sentenza, infine, riguarda il processo d’appello sul caso Mediaset: il caso Mediatrade, in cui Berlusconi è stato oggi prosciolto, riguardava dichiarazioni fiscali di anni successivi al 2002-03, mentre il processo ancora in corso è relativo alla frode fiscale che, secondo l’accusa, avrebbe viziato la compravendita di diritti televisivi con effetti fiscali dal 1998 al 2002-03. La sentenza è prevista per il prossimo 23 marzo e la Procura generale di Milano ha chiesto per Berlusconi la conferma della condanna giunta a ottobre scorso: 4 anni di reclusione e interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.



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