Il Giappone ricomincia a tremare e a temere. Dopo il terremoto del marzo del 2011, quando un forte terremoto e il conseguente maremoto causarono il crollo della centrale nucleare di Fukushima uccidendo quasi 20mila persone, una nuova scossa di magnitudo 6,3, pari all’VIII grado della scala Mercalli, ha colpito ieri il sudovest della città di Kobe, dov’è stato registrato l’ipocentro del movimento, localizzato a soli 5 chilometri di profondità dalla superficie terrestre. Al momento i feriti, in gran parte anziani rimasti infortunanti durante la fuga dalle loro case, risultano essere 23 – sette dei quali ricoverati in gravi condizioni – ma non parrebbe che ci siano vittime. Secondo la stampa nipponica anche i danni civili e ambientali sarebbero di lieve entità, consistendo prevalentemente nel crollo dei tetti di abitazioni e in crepe nei ù che altro per le scosse telluriche di assestamento che potrebbero verificarsi nelle prossime ore o nei prossimi giorni. Un sisma violento, nel 1995, interessò la città di Kobe già nel 1995, quandò provocò la morte di circa 7mila persone.