Il 14 aprile la Chiesa Cattolica commemora San Bernardo di Tiron, nato nell’anno 1046 nella città francese di Abbeville nell’odierna regione della Piccardia. Delle sue origini non si sa praticamente nulla se non il suo anno di nascita che peraltro è stato ipotizzato da alcuni studiosi in base ad alcune ricostruzioni. Certamente è stato cresciuto in un ambiente particolarmente devoto. La sua famiglia teoricamente dovrebbe essere stata non povera, giacché Bernardo ha potuto studiare presso le migliori scuole presenti sul territorio. Le prime notizie relative alla sua vita si hanno intorno ai venti anni di età, allorché dalla sua terra natale decise di spostarsi verso l’Aquitania. Qui riuscì a consacrare la propria devozione entrando nel monastero di San Cipriano e successivamente nell’Abazia di Saint Savin sur Gartempe. Complessivamente trascorrerà nelle due suddette strutture religiose circa venti anni della propria esistenza.



La sua decisione di abbandonare l’abazia nella quale era giunto fu presa in ragione del fatto che essendo molto attratto dalla vita che conducevano i monaci eremiti, fatta di tanti sacrifici e privazioni, decise di seguire questa strada. Una volta ottenuto il benestare da parte del Papa per lasciare l’abazia, si diresse la contea del Maine, un’antica provincia francese dove incontrò tre grandi e fondamentali figure dell’epoca in rappresentanza dei monaci eremiti. Bernardo fu accolto tra di loro con il nome di Guglielmo e inoltre gli fu data al possibilità di poter decidere se essere un eremita vivendo in completa solitudine oppure di farlo scegliendosi un compagno. Ovviamente non ebbe dubbi nell’optare per la prima soluzione recandosi a vivere nei pressi di una steppa piuttosto isolata, in un capanno nel quale ebbe modo di avere a che fare con un falegname che gli insegnò a fare diversi lavori manuali che gli furono particolarmente utili nel corso della propria esistenza.



Tuttavia nonostante avesse scelto quella zona per non essere trovato dai suoi compagni che aveva conosciuto nel Maine fu costretto a una vera e propria fuga al fine di trovare l’opportuna solitudine per pregare con più devozione il Signore, ma poi decise di fare ritorno nella stessa contea del Maine dove decise di vivere. Qui divenne subito molto conosciuto e famoso tra gli altri monaci non solo per le sue virtù ma anche per le cose che diceva e che certamente erano molto apprezzate anche dalla gente comune. Molti seguivano in maniera pressoché fedele le sue orme addirittura ricavando le proprie celle vicino la sua. Insomma, divenne un vero e proprio punto di riferimento per tutti diventando talmente influente che i racconti su di lui arrivarono fino al monastero di San Cipriano con grande soddisfazione dell’abate che lo accolse quando non aveva ancora venti anni. Quest’ultimo lo raggiunse con lo scopo di riportarlo nel convento e in effetti Bernardo non poté fare a meno di accettare l’invito. Ma il suo ritorno non durò tantissimo anche perché prima dovette scontrarsi fermamente con il duca di Aquitania e poi piuttosto che vedere il suo convento venir acquistato dai cluniacensi decise prima di andare a diffondere la parola di Dio in Normandia per poi andare a Roma per far presente le difficoltà dei suoi fratelli monaci di San Cipriano.



Dopo fece ritorno nuovamente nella contea del Maine per tentare di avere un po’ di solitudine, cosa che capì non essere più possibile giacché erano sempre di più i monaci che si avvicinavano al romitaggio e per questo decise di fondare un monastero dedicato a Sant’Anna.

Il monastero era ubicato nei pressi della cittadina di Tiron. Nel 1114 fu costretto ad andarsene per via delle pressioni politiche che i potenti e influenti cluniacensi gli avevano portato. Bernardo morì il 14 aprile 1117 ed il suo culto è celebrato non solo a Tiron ma anche a Chartres e Amiens.