In un lungo articolo pubblicato sul quotidiano Libero, Antonio Socci riapre il “caso” Fatima. Come si sa nel 2006 lo scrittore e giornalista aveva dedicato in libro “Il quarto segreto di Fatima” a quelle che lui considera verità non rivelate completamente sollevando molti dubbi al proposito del terzo segreto. Il motivo per parlare ancora di questo è dato da Socci, come dice nel suo articolo, da alcune coincidenze temporali. L’11 febbraio, festa della Madonna di Lourdes, Papa Benedetto annuncia le sue dimissioni. Papa Francesco invece viene eletto il 13 marzo, giorno il 13 che ricorda la devozione di Fatima. Quindi il nuovo pontefice chiede di consacrare il suo pontificato alla Madonna di Fatima facendo esplicita richiesta al cardinale di Lisbona José Policarpo. Il 17 marzo nell’Angelus il Papa cita Fatima. Adesso infine ha chiesto di poter incontrare monsignor Capovilla, anziano ex segretario di Giovanni XXIII. Fu proprio questo papa nel 1959 a decidere di non rendere noto il terzo segreto di Fatima, lasciandone facoltà ai suo successori. Socci si chiede il significato di queste coincidenze e soprattutto perché Jorge Bergoglio voglia adesso incontrare l’anziano monsignore: “Questo strano incontro e i suoi contenuti restano tuttora avvolti nel mistero. Perché nel primo mese del suo pontificato il Papa ha sentito il bisogno di vedere riservatamente l’antico segretario di Roncalli? Per quale urgenza?”. Nel suo libro, ricorda Socci, si sostiene la tesi che il terzo segreto di Fatima non sia mai stato rivelato completamente. Cita in questo senso le parole di Benedetto XVI nel 2010 proprio a Fatima: “Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa”. Invece, dice Socci, per l’allora segretario di Stato Tarcisio Bertone il terzo segreto di Fatima riguardava esclusivamente l’attentato a Giovanni Paolo II. Dunque un caso ancora aperto?