Nuovo colpo di scena in un altro caso di cronaca nera che potrebbe venir riaperto, esattamente come quello relativo al delitto di Perugia. E’ l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco: il Pg della Cassazione Roberto Aniello ha infatti chiesto che il processo venga riaperto. Contro Alberrto Stasi, che in primo e secondo grado era stato assolto, ci sarebbero accuse molto valide. Le due sentenze, aggiunge, contengono “evidenti illogicità, lacune e incongruenze”. Inoltre la prova scientifica sarebbe stata “sopravvalutata”. Il Pg ha anche una propria tesi di colpevolezza nei confronti dello Stasi (che oggi era presente in aula): il giovane avrebbe fatto diverse telefonate sia da fisso che da cellulare, a intervalli cadenziati. In tutto ben sette telefonate. “Intorno alle 13.26, 13.27  c’è stata una chiamata di Stasi al fisso della famiglia Poggi che ha avuto una risposta muta di dodici secondi data in automatico dal sistema di allarme”. Alberto Stasi colto dal panico sarebbe rimasto al telefono per tutti quei secondi convinto che la ragazza non era morta. Quindi sarebbe rientrato in casa per controllare se era morta per davvero. In tal modo avrebbe fatto i gradini della scala su cui si trovava il cadavere evitando in modo consapevole di sporcare le scarpe di sangue. E’ questa la tesi accusatoria sostenuta dal fatto che nessuna altra persona aveva moventi validi per uccidere Chiara Poggi se non proprio Stasi.



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