Una sentenza che in molti si aspettavano, quella che è arrivata oggi pomeriggio alle ore 14 dalla corte d’Assise di Taranto, che ha condannato all’ergastolo per l’omicidio della 15enne Sarah Scazzi, Cosima Serrano e Sabrina Misseri, insieme al pagamento delle spese processuali, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e a sei mesi di isolamento diurno per le due, unitamente al decadimento della patria potestà per la Serrano. A Michele Misseri, zio della vittima, che in più occasioni si è dichiarato responsabile dell’omicidio, invece, accusato di concorso in sopressione di cadavere e furto aggravato del cellulare della vittima, sono stati dati otto anni di carcere e sei ai suoi fratelli Cosimo e Carmine, per lo stesso reato. I genitori di Sarah si sono detti soddisfatti per il verdetto della corte, che era atteso con grande trepidazione dai cittadini di Avetrana e della stessa Taranto. La tensione in aula era altissima la presidente della Corte, Cesarina Trunfio, che ha letto la sentenza – arrivata dopo quasi tre anni dalla morte della giovane Sarah, ha dovuto richiamare al silenzio. E’ solo il primo grado dell’appello: la storia ovviamente non finirà qui ma si trascinerà nei successivi appeli.