Come oramai sta diventando consuetudine, Papa Francesco ama cominciare la sua giornata con la messa nella Cappella della Domus Sanctae Marthae dove vive da quanto è stato eletto al soglio pontificio, avendo rifiutato (per ora, ma si crede per sempre) di andare ad abitare nell’appartamento pontificio usato da tutti i suoi predecessori. Queste messe assumono particolare rilevanza in quanto è possibile avere a disposizione pubblicamente le sue omelie. Quella di oggi ha toccato un tema particolarmente forte, quello di chi vive all’interno della Chiesa, ma ci sta solo per la propria gloria personale, degli autentici “arrampicatori sociali”. “Fanno finta di entrare ma sono ladri e briganti, rubano la gloria a Gesù” ha detto. Quella cristiana, ha detto ancora, non è una religione da negozio; ha infatti citato l’esempio dei farisei prendendo spunto dalle letture di oggi: “Gesù diceva ai farisei: Voi girate la gloria uno all’altro. Una religione un po’ da negozio, no? Io dò la gloria a te, tu dai la gloria a me. Ma questi non sono entrati dalla porta vera, che è Gesù”. L’unica vera porta, ha detto, è Gesù e noi dobbiamo entrare da quella porta. Chi non entra da quella porta, ha aggiunto, è un ladro o un brigante. Come fare a sapere che la porta vera è Gesù?, ha chiesto: “Prendi le Beatitudini e fa quello che dicono le Beatitudini. Sei umile, sei povero, sei mite, sei giusto. Ma quando ti dicono un’altra proposta, non ascoltarla”. A chi mi può accusare di essere fondamentalista, ha concluso, perché dico che la sola strada è Gesù, rispondo citando Gesù: Io sono il cammino, Io sono la porta.