Le indagini sull’uccisione della piccola Matilda continuano. Il gup di Vercelli ha da poco revocato la sentenza di non luogo a procedere e disposto la riapertura delle indagini sulla morte della bambina di appena 2 anni uccisa il 2 luglio 2005 a Roasio, nel Vercellese. Al momento dei fatti nell’abitazione erano presenti solo Matilda, sua madre, Elena Romani, e il compagno, Antonio Cangialosi: la donna è stata già assolta tre volte, l’uomo è stato invece prosciolto al termine della prima inchiesta. Pochi giorni fa i due si sono ritrovati in tribunale dopo un’estenuante battaglia giudiziaria durata anni. Sotto precisa richiesta della Procura di Vercelli, il giudice avrebbe dovuto decidere in questi giorni se revocare o meno la sentenza di non luogo a procedere nei confronti dell’ uomo, già indicato nel 2009 dalla Corte d’ appello di Torino come l’assassino della piccola. Adesso è arrivata la decisione e le indagini possono ufficialmente proseguire. “E’ tutto assurdo”, avrebbe detto Cangialosi, mentre gli avvocati di Elena Romani, Roberto Scheda e Tiberio Massironi, hanno espresso soddisfazione.



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