E’ decisamente più inquietante del solito l’ultimo post di Beppe Grillo. Chi lo ha scritto, riferendosi al suicidi di David Rossi, responsabile della comunicazione di Mps, si domanda, anzitutto, se sia trattato realmente di un suicidio, e perché non si riesca, o non si voglia, risalire a chi è stato il suo interlocutore nella lunga telefonata precedente al gesto. «Chi sarà il prossimo?», è la domanda che circola a Siena mentre la stampa nazionale, rileva il post, ha «seppellito l’affare Monte dei Paschi/Santander sotto il gossip post elettorale». Intanto, il buco di 20 miliardi resta e difficilmente «questo colossale saccheggio» può essere attribuito a «Mussari, una testa di legno che giorno dopo giorno appare sempre più diafano, simile ormai a un fantasma». Insomma, ci sono più responsabili, a partire da membri di nomina piddina della fondazione Monte dai Paschi e dai vertici del partito. La vicenda ricorda, in sostanza, quella del fallimento del Banco Ambrosiano «in cui c’era di tutto e avvenne di tutto, in una brodaglia che vide coinvolti partiti, mafie, IOR, massoneria. Forse l’MPS ne è la replica, se è così lo scopriremo in un prossimo futuro».



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