Il neoeletto papa Francesco ha deciso, anche se solo in un inciso, di abbandonare i consueti toni accomodanti, che l’hanno fatto apparire simpatico agli occhi del Mondo e paladino di ecologisti e amanti del pauperismo ostentato, per dedicarsi a un piccolo “attacco” nei confronti di una pratica già bollata dalla Chiesa come “anticristiana”. “In molti – ha detto ieri il pontefice, durante l’omelia della messa celebrata nella Casa Santa Marta – per risolvere i loro problemi ricorrono ai maghi o ai tarocchi. Ma solo Gesù salva e dobbiamo dare testimonianza di questo!”. Una precisazione apparentemente di non grande rilievo, quella che ha sentito doveroso fare Jorge Bergoglio, ma che non è in realtà da prendersi sotto gamba. Nel nostro Paese, si stima infatti che circa 12 e mezzo di persone ricorrano a maghi e fattucchiere per risolvere problemi personali, sborsando, in totale, qualcosa come 6 miliardi di euro che gli oltre 120mila addetti ai lavori, in molti casi rivelatisi essere plagiatori professioni e grandi truffatori. Non sono pochi i casi in cui, molti di coloro che si rivolgono a maghi per consulto, sviluppano nei confronti di essi una certa sudditanza psicologica e una forte dipendenza che li spinge a spendere migliaia di euro per consulti e sedute. Ma non si pensi che solo i maghi con palla di cristallo e le streghe a cavallo di una scopa siano pericolosi per la salvezza dell’anima (e per quella del portafogli): sono anni, infatti, anzi, decenni, che il più noto esorcista italiano, padre Gabriele Amorth, si scaglia contro qualsiasi forma di superstizione, anche quella apparentemente più innocua, come la cartomanzia e l’astrologia, e anche Ratzinger, quando era ancora cardinale, disse la sua contro “magia, occultismo e yoga”.