La Consulta ha rigettato le questioni di legittimità dei magistrati di Taranto, stabilendo che la legge sull’Ilva è rispettosa della Costituzione. In pratica per la Corte costituzionale il Parlamento non avrebbe violato le prerogative del potere giudiziario previste dalla nostra Costituzione. Non sono ancora state rese note le motivazioni della sentenza, ma di fatto ciò consente il proseguimento della produzione di acciaio. Ciò dovrà avvenire in moto conforme a quanto disposto dall’Aia, l‘Autorizzazione Integrata Ambientale del 24 dicembre 2012.



Per la Consulta il ricorso del giudice per le indagini preliminari di Taranto sarebbe in parte infondato e in parte inammissibile. Per la Corte costituzionale la legge salva Ilva non è contraria alla Costituzione in quanto non influisce sull’accertamento delle responsabilità per il mancato rispetto delle norme sulla tutela ambientale. La sentenza consentirà di sbloccare le tonnellate di materiale sequestrate dal Tribunale di Taranto all’interno degli stabilimenti dell’Ilva. Quest’ultima rifornisce il 40% del fabbisogno di acciaio del comparto produttivo nazionale, e dunque per l’economia italiana si tratta di una notizia positiva.



Resta però l’incognita su come risponderanno quanti negli ultimi mesi si sono mobilitati contro gli impianti di Taranto, giudicandoli nocivi per la salute degli abitanti. Ieri è giunto a Roma un gruppo di persone con lo scopo di protestare di fronte alla Camera dei deputati. Ai giornalisti hanno spiegato che intendono proseguire la loro lotta, in quanto ritengono che i politici e gli altri organi dello Stato abbiano tradito la Costituzione.

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