Sono ancora in stato di fermo a Trieste, le due 15enni che si sono costituite per l’omicidio del 67enne ex ferroviere in pensione Mirco Sacher. Le ragazze sono in una struttura protetta per minori e ieri sera sono state interrogate per cinque ore dagli inquirenti, che stanno tentando di delineare in modo più preciso i contorni di questa vicenda i cui aspetti ancora da chiarire sono molti. Secondo la ricostruzione fornita dalle due giovanissime, compagne di scuola in un istituto professionale di Udine, domenica pomeriggio, verso le 14 passate, avrebbero accettato un passaggio in auto verso il centro della città da un amico della nonna di una di loro, Mirco Sacher, appunto, che spesso dava uno strappo con la sua Punto alle due evitando loro un viaggio con l’autobus e facendole scendere dopo pochi chilometri. Un testimone racconterà di aver visto da lontano, verso le 14.45, un uomo litigare con due donne, di cui una con i capelli rossi, come una delle due ragazze fermate. Alle 15.30 Sacher viene ritrovato cadavere in un campo di Butrio, con i pantaloni abbassati e senza portafogli. Alle 17 l’auto di Sacher è ripresa mentre entra autostrada al casello di Udine Sud e imbocca lo svincolo per Venezia. Le ragazze sosterranno di essere fuggite da sole in macchina e, spinte poi da due amici cui hanno confidato di aver bevuto, si sono costituite in serata e hanno raccontato la loro versione dei fatti, confessando di aver ucciso il pensionato per legittima difesa a un tentativo di stupro. Ma cosa abbiano fatto fino alle cinque del pomeriggio, come abbiano potuto guidare, a soli 15 anni e persino in autostrada, e che fine abbiano fatto i soldi e i documenti che Mirco Sacher aveva con sé rimane un mistero. Come strano suona il fatto che due ragazzine siano riuscite a strangolare un uomo adulto. Una delle due, visitate all’ospedale di Burlo, mostrerebbe sul corpo un graffio potenzialmente compatibile con un tentativo di violenza, e un segno di colluttazione sarebbe presente anche sul cadavere, ma sarà solo l’autopsia a poter dare delle risposte più precise a tutti gli interrogativi che inevitabilmente sorgono davanti a questa confusa vicenda. I vicini di casa di Sacher e gli abitanti del suo quartiere, che lo decrivono come un uomo tranquillo e schivo, amante del calcio e taciturno, si sono detti “allibiti per l’accaduto” e non credono all’ipotesi che l’uomo possa essere uno stupratore. 



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