Le nostre leggi prevedono che non si possa affermare tutto quello che ci passa per la testa contro qualcuno. Non lo si può fare, in particolare, nei confronti del capo dello Stato. Per l’offesa del quale il Codice penale dispone di una legge apposta. Si tratta dell’articolo 278 e prevede che “chiunque offende l’onore o il prestigio del Presidente della Repubblica è punito con la reclusione da uno a cinque anni”. In questo caso, le istituzioni hanno deciso di andarci giù pesanti con alcuni commentatori del Blog di Beppe Grillo che, attualmente, sono indagati per l’offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica. Si tratta di 22 persone cui viene contestato il suddetto reato per aver postato, circa un anno, fa alcuni pareri particolarmente duri sul blog del comico genovese. E’ stato il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri,  a concedere l’autorizzazione a procedere Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore (Salerno). Il reato prevede che solo il Guardasigilli spetti la prerogativa di concedere tale autorizzazione. Beppe Grillo, invece, non è indagato. La Polizia postale è riuscita ad individuare i presunti responsabili attraverso «un lavoro lungo e certosino», afferma il Procuratore della Repubblica di Nocera Inferiore, Gianfranco Izzo.



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