Non era solo un problema dei primi cristiani, ha commentato stamane Papa Francesco nella omelia della messa mattutina all’istituto Santa Marta dove vive. Si riferiva a un passo degli Atti degli apostoli, fra le letture di oggi, in cui alcuni cristiani di Efeso si lamentavano di non aver nemmeno mai sentito che esistesse uno Spirito Santo. Succede ancora oggi ha detto, lo Spirito Santo rimane sempre come lo sconosciuto della nostra fede. “Adesso, tanti cristiani non sanno chi sia lo Spirito Santo, come sia lo Spirito Santo. E alcune volte si sente: ‘Ma io mi arrangio bene con il Padre e con il Figlio, perché prego il Padre Nostro al Padre, faccio la comunione con il Figlio, ma con lo Spirito Santo non so cosa fare…” ha detto. Aggiungendo che per qualcuno lo Spirito Santo è la colomba che ci fa i sette regali. Lo Spirito Santo ha detto invece Bergoglio è un “Dio attivo in noi”, un Dio che ci fa ricordare, che fa svegliare la memoria. E un cristiano senza memoria, ha aggiunto, non è un vero cristiano. Così, ha detto ancora, la memoria ci fa ricordare del nostro peccato ma anche della grazia di Dio che redime quei peccati. Un cristiano senza memoria è idolatra: ecco perché bisogna chiedere la grazia della memoria per chi non ce l’ha.



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