Tensione in aumento nella Val di Susa: questa notte verso le 3 alcuni attivisti No tav hanno messo in atto una azione che è stata definita “atto di guerra”. A dire così il procuratore capo di Torino, Gian Carlo Caselli. Gli attivisti, dal volto coperto, hanno lanciato bombe carta, bengala, molotov e anche razzi in diversi punti della recinzione verso l’interno del cantiere. Hanno anche cercato di chiudere con cavi di acciaio tre cancelli per bloccare all’interno i lavoratori. Infine si sono introdotti loro stessi dentro il cantiere continuando a lanciare razzi e bombe molotov finendo per dare alle fiamme un motocompressore. I poliziotti di guardia al cantiere sono intervenuti allontanando le persone con idranti e lacrimogeni. Fortunatamente non ci sarebbero feriti da nessuna delle due parti, ma è stata una mezz’ora di paura. Il procuratore di Torino ha lamentato il preoccupante salto di qualità degli attivisti No tav: “Un’azione militarmente organizzata nei dettagli, con un lancio di una quantità industriale di molotov. Non si può far finta di niente. Solo per un caso non c’è scappato il ferito o addirittura il morto”. E’ intervenuto anche il ministro dei trasporti Maurizio Lupi che ha definito intollerabile quanto successo definendo “delinquenti” gli attivisti. La loro violenza non fermerà un’opera strategica per l’Europa e l’Italia, ha aggiunto. Ha poi annunciato un prossimo incontro con i sindaci della Val Susa. Oggi pomeriggio alle 18 intanto è convocata una riunione del Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza a Torino alla presenza di Lupi, Alfano, il presidente della regione Piemonte e i procuratori Caselli e Marcello Maddalena. 



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