In 6000 comuni italiani, sugli 8000 totali, nessuno potrebbe più riscuotere le multe stradali già dal prossimo 20 maggio, giorno in cui Equitalia cesserà di ricevere i ruoli (documenti che indicano la somma che deve pagare il contribuente) da parte degli enti locali. La riscossione termina ufficialmente il primo luglio, ma la società di riscossione guidata da Attilio Befera ha informato i sindaci che le cartelle inviate già dalla prossima settimana non avrebbero il tempo di giungere alla riscossione. Inoltre, visto che anche Equitalia ha un costo, questo si tradurrebbe solamente in un costo amministrativo in più per gli enti. Il problema è che i tanti comuni coinvolti non hanno fatto in tempo a trovare una soluzione alternativa, quindi c’è il rischio che tantissime contravvenzioni vadano perse proprio perché nessuno è in grado di riscuoterle. Questo va ovviamente a favore dei tanti “furbetti” che, nonostante abbiano violato il Codice della strada, sceglieranno di non pagare le multe o le altre tasse comunali riscosse sempre da Equitalia. In molti, infatti, pagano le contravvenzioni perché sanno bene che lo strumento della riscossione coattiva li costringerebbe, presto o tardi, a presentarsi alla cassa per saldare il conto: venendo a mancare questo tipo di attività, ecco che il tutto dipenderebbe unicamente dalla buona volontà del singolo cittadino. Il problema, inoltre, non riguarda solo le multe legate alle infrazioni stradali, ma anche tutte le altre tasse comunali (tra cui quella per i rifiuti), un danno potenzialmente molto elevato per le casse dei comuni che in questo modo ricavano 1,4 miliardi di euro l’anno.



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