Torna in primissimo piano il caso dell’Ilva di Taranto, con un clamoroso sviluppo nelle indagini in corso. E’ stato infatti arrestato il presidente della provincia di Taranto Gianni Florido, Pd, in carica da due mandati, prima elezione nel 2004 e rinnovo con l’elezione del 2009. Era stato anche segretario generale della Cisl della provincia. Insieme a lui sono stati arrestati l’ex assessore all’Ambiente Michele Conserva e l’ex segretario della Provincia di Taranto, Vincenzo Specchia, quest’ultimo ai domiciliari. Ci sono altri personaggi coinvolti  che hanno ricevuto l’ordinanza di custodia cautelare: Girolamo Archinà, ex responsabile delle relazioni istituzionali dell’Ilva che si trova già in carcere dallo scorso 26 novembre. Gli arresti sarebbero motivati da presunte irregolarità nell’ottenere il permesso per aprire la discarica “Mater Gratiae” che è poi stata aperta in una cava situato dentro agli impianti dell’Ilva. Si tratta di una discarica per lo smaltimento di rifiuti industriali e polveri che sono ritenute causa dell’inquinamento mortale prodotto dall’azienda. Si tratta di disastro ambientale dunque. La provincia è indagata per via del rilascio di autorizzazioni ambientali: ci sarebbero state pressioni e atteggiamenti illeciti al fine di poter aprire la discarica citata. Dietro a tutte queste manovre, sostiene l’accusa, Girolamo Archinà, ex responsabile dei rapporti istituzionali dell’Ilva.



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