Non c’è stat l’attesa diretta televisiva del ritorno di Benedetto in Vaticano dopo 62 giorni passati a Castel Gandolfo. Da quel pomeriggio del 28 febbraio quando sempre in elicottero lasciò il Vaticano dando così inizio alla sede vacante. Si è potuto solo vedere l’elicottero che atterrava nell’eliporto dello Stato vaticano, dopo di che la Santa Sede ha deciso di non rilasciare immagini video e neanche fotografiche. Tutto nel massimo riserbo dunque come in fondo è giusto che sia. Benedetto si è quindi recato in automobile nel monastero di clausura adibito appositamente a lui, alle quattro memores domini e al suo segretario personale monsignor Georg Gänswein. Ad attenderlo fuori del monastero Papa Francesco: neanche di questo momento sarà diffusa alcuna immagine. I due si sono recati come prima cosa a pregare nella cappella del monastero. Comincia così un momento storico del tutto inedito per la Chiesa cattolica, la convivenza di due papi uno vicino all’altro. La sala stampa vaticana ha commentato: “Benedetto è lieto di rientrare in Vaticano, nel luogo in cui intende dedicarsi, come da lui stesso annunciato l’11 febbraio scorso, al servizio della chiesa anzitutto con la preghiera”. Ad accogliere Benedetto quando è sceso dall’elicottero c’erano Ad accogliere il “papa emerito” nell’eliporto vaticano, sono stati, oltrea al Segretario di Stato Tarcisio Bertone, il cardinale Decano del Collegio cardinalizio Angelo Sodano e il cardinale Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato. E anche mons. Angelo Becciu (sostituto della Segreteria di Stato), mons. Dominique Mamberti (ministro degli Esteri) e mons. Giuseppe Sciacca (segretario del Governatorato).