Il 21 maggio vengono ricordati San Cristoforo (Cristòbal) Magallanes Jara sacerdote e i suoi 24 compagni, martiri messicani. Questi santi fanno parte di una pagina triste della nostra storia recente. In Messico, nel 1917 venne firmata una legge costituzionale anticlericale voluta dal presidente in carica Don Venusiano Carranza e da vari sostenitori. I vescovi messicani si opposero pubblicamente a questa norma provocando una terribile persecuzione da parte degli organi dello Stato. La persecuzione divenne più incisiva nel 1926 con Don Plutarco Elias Calles presidente. In quegli anni venne espulso dal Paese ogni sacerdote straniero e vennero chiuse molte strutture a scopo benefico e le scuole cattoliche.



La legge Calles prevedeva l’espropriazione delle chiese, l’annullamento degli ordini religiosi, obbedienza assoluta agli enti governativi dei sacerdoti messicani e il divieto al clero di indossare la veste ecclesiastica. Alcuni esponenti del clero, insieme alla popolazione di fedeli, per fronteggiare gli abusi e  gli ingiusti provvedimenti del Governo messicano, decisero in un primo momento di fondare un’associazione non violenta che prevedeva petizioni contro la legge. Non molto tempo dopo, per difendere il proprio credo religioso, furono costretti a ribellarsi impugnando le armi. Si scatenò una rivolta civile che la storia ricorda con il nome di “Guerra Cristera”. I ribelli religiosi formarono l’Esercito Nazionale dei Liberatori che contò fino a  50.000 adesioni. Il governo ordinò la fucilazione a chiunque veniva sorpreso a battezzare i propri figli, chiunque contraeva matrimonio religioso e chiunque si confessava perché considerato ribelle. Gli esponenti della Chiesa si opposero pubblicamente alla rivolta civile volendo risolvere tutto in maniera pacifica. Questa posizione non impedì le istituzioni politiche di giustiziare anche numerosi sacerdoti che non fecero parte della rivolta civile.



Cristoforo (Cristòbal) Magallanes Jara nacque a Totatiche (Jalisco) il 30 luglio 1869 e morì fucilato il 25 maggio 1927. Suo padre Rafael Magallanes Romero e sua madre María Clara Jara Sánchez furono contadini. Nel 1888 iniziò il suo seminario a Guadalajara e divenne sacerdote all’età di 30 anni. Inizialmente ebbe la funzione di cappellano presso la scuola arti e mestieri del Santo Spirito di Guadalajara e successivamente fu chiamato come parroco a Totatiche. Cristoforo ebbe un’ardente fede cristiana e una particolare devozione alla Vergine Maria. Il sacerdote improntò la sua missione all’annuncio del Vangelo, alla divulgazione del rosario e alla conversione alla fede cristiana degli indigeni Huichole dove si recò come missionario. 



Poco prima dell’esecuzione si rivolse verso il suo compagno sacerdote Padre Agustín Caloca per confortarlo e in punto di morte si rivolse verso i suoi esecutori dicendo che stava morendo da innocente ma chiedeva a Dio che il suo sangue potesse servire per l’unione dei suoi fratelli messicani. I suoi resti sono conservati nella chiesa della Nostra Signora del Rosario a Totatiche. Cristoforo Magallanes Jara e i suoi 24 compagni furono canonizzati da Papa Giovanni Paolo II il 21 maggio del 2000 entrando a far parte del Calendario del Martirologio Romano.