Ha destato scalpore nei giorni scorsi la denuncia di una fantomatica agenda rossa che sarebbe scomparsa dalla scena del delitto nella strage di via D’Amelio in cui tra gli altri perse la vita il giudice Borsellino. Si era subito scatenata la polemica, i sospetti, le accuse: chi aveva fatto sparire questa agenda che chissà cosa poteva contenere? La mafia? I servizi segreti? In realtà Borsellino possedeva realmente una agenda rossa da cui non si separava mai. Adesso gli esami della polizia scientifica sul video in cui si vedeva questo oggetto rosso poi scomparso, parlano di tutt’altro oggetto che una agenda. Si sarebbe infatti trattato di un comune parasole dello stesso colore. A dirlo è la polizia scientifica di Roma che ha esaminato le immagini che erano state riprese dai vigili del fuoco subito dopo l’attentato del 19 luglio 992 a Palermo. Un parasole di una automobile che venne usato per coprire i resti dell’agente della scorta di Borsellino, Emanuela Loi, dilaniata dall’esplosione. Il commento del procuratore Sergio Lari: “Attendiamo le conclusioni dei tecnici perciò continuiamo ad essere cauti, ma pare probabile che quello ripreso fosse il parasole”.