Papa Francesco ha celebrato oggi la messa mattutina presso l’istituto Santa Marta insieme a mons. Rino Fisichella e mons. José Octavio Ruiz Arenas, presidente e segretario del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione. Erano presenti alcuni sacerdoti di quel dicastero e un gruppo di dipendenti della Centrale termoelettrica e del Laboratorio di falegnameria del Governatorato vaticano, accompagnati dall’ingegnere Pier Carlo Cuscianna, direttore dei Servizi Tecnici del Governatorato. Come al solito Radio Vaticana ha già riassunto i contenuti principali dell’omelia di quest’oggi. Il punto principale è stata la domanda che Pietro rivolge a Gesù: Quale sarà il premio che riceveremo nel seguirti? E’ la domanda che deve interessare oggi cristiano, ha detto il Santo Padre: avremo tante cose belle ma con la persecuzione. La strada del Signore, ha detto, finisce sempre nella Croce: ci saranno sempre difficoltà, ha spiegato, perché Lui ha fatto per primo questa stessa strada. Se un cristiano non ha difficoltà nella vita, ha detto, allora vuol dire che c’è qualcosa che non va: “Seguire Gesù sì, ma fino a un certo punto; seguire Gesù come una forma culturale: sono cristiano, ho questa cultura… Ma senza l’esigenza della vera sequela di Gesù, l’esigenza di andare sulla sua strada. Se si segue Gesù come una proposta culturale, si usa questa strada per andare più in alto, per avere più potere” ha spiegato. Quindi ha detto come la storia della Chiesa sia sempre stata segnata da questa tentazione, anche i preti e i vescovi: pensano che seguire Gesù significhi fare carriera: “tanti cristiani, tentati dallo spirito del mondo, pensano che seguire Gesù è buono perché si può far carriera, si può andare avanti”. Ha quindi fatto l’esempio di Madre Teresa, che veniva citata per le sue opere sociali ma non per le sue tante ore di preghiera quotidiana. Quindi la sequela per ogni cristiano: “per amore andare con Lui, dietro di Lui: lo stesso cammino, la stessa strada. E lo spirito del mondo sarà quello che non tollererà e ci farà soffrire, ma una sofferenza come l’ha fatta Gesù. Chiediamo questa grazia: seguire Gesù nella strada che Lui ci ha fatto vedere e che Lui ci ha insegnato. Questo è bello, perché mai ci lascia soli. Mai! Sempre è con noi”.