Un commissariamento a tempo, con il solo fine di mettere in pratica l’Aia (Autorizzazione integrata ambientale). E’ quanto chiede per l’Ilva di Taranto il garante Vitaliano Esposito, in una lettera inviata al premier Enrico Letta: “L’aspetto di maggiore criticità consiste nella constatazione delle gravi conseguenze che la posizione assunta dai dirigenti e dai quadri può comportare sulla produttività dell’azienda e sulla sua stessa potenzialità a commettere reati”, ha scritto il procuratore, secondo cui la situazione “appare tanto più grave perché si tratta di uno stabilimento di interesse strategico nazionale. Uno stabilimento in cui il Consiglio di amministrazione è dimissionario”. E’ quindi “indispensabile”, conclude il garante, che il governo stabilisca il commissariamento dello stabilimento, “a condizione che sia rigorosamente temporaneo e limitato all’attuazione dell’Aia”. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, ha risposto facendo sapere che la proposta del garante verrà valutata “con grande attenzione data la sua esperienza giuridica e sul campo. Poi, lunedì dovremmo ricevere i risultati dell’Ispra che fotografano la situazione completa, e quindi spetterà a noi decidere”. “Attualmente – ha aggiunto – le ipotesi sono ancora tutte aperte, ivi comprese quelle del commissariamento. Stiamo studiando la soluzione migliore per contemperare continuità aziendale e risanamento”.



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