L’interrogatorio di Sara Calzolaio, l’amante di Antonio Logli ed ex babysitter dei figli di Roberta Ragusa, in merito alla scomparsa di quest’ultima, di cui non si hanno più notizie dalla notte del 14 gennaio dello scorso anno, si è tenuto ieri nella Procura di Pisa ed è durato oltre due ore e mezza. La donna è molto scossa, e tenta di aggirare i giornalisti che l’attendono al varco prendendo un’uscita secondaria, e coprendosi con cappuccio, cappellino e sciarpa. Ma non c’è niente da fare, perché i cronisti, incuranti del suo affanno e delle lacrime, a volte persino beffardi nei suoi confronti, la inseguono per tutto il tragitto, ridendo dei lei che si difende con un ombrello e incalzandola con le loro domande. “Ho già detto tutto a chi di dovere”, risponde la 29enne, la cui unica colpa, al momento, è quella di essersi innamorata dell’uomo sbagliato, unico indagato per la sparizione della moglie, accusato di averla uccisa e di averne occultato il cadavere.



Davanti alla procura, ieri sera, c’era anche un’inviata di “Chi l’ha Visto?”, che da tempo segue con attenzione il caso Ragusa, che ha però dovuto constatare che, anche dopo l’interrogatorio alla Calzolaio, che attualmente vive con Logli per prendersi cura dei due bambini rimasti senza madre, non siano emersi elementi che possano portare a una svolta fondamentale nel caso. Gli inquirenti, nelle loro domande a Sara, si sono concentrati su ciò che è accaduto subito prima e subito dopo la scomparsa di Roberta. Lei non avrebbe aggiunto niente di nuovo né di clamoroso, descrivendo le numerose telefonate con Antonio Logli di quella notte come uno scambio affettuoso di parole tra due amanti e dice di non aver sentito nulla di strano nella voce di Antonio. Secondo lei, Loris Gozi, il supertestimone, sta mentendo e si fida ciecamente di Antonio, che dice di amare moltissimo. Inoltre, la ragazza spera che Roberta sia viva, probabilmente, aggiunge, se ne è andata volontariamente e tornerà.  Antonio la mattina seguente alla notte della scomparsa le chiese di distruggere i telefoni con cui comunicavano e lei lo ha fatto senza porsi tante domande. Emerge un grande attaccamento tra lei e l’uomo, dovuto anche al fatto che in seguito alla vicenda è stata isolata da famiglia e comunità dei testimoni di Genoa.



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