Venezia, zona di Sacca Fisola, canale della Giudecca: un barcaiolo vede galleggiare un corpo nell’acqua e dà subito all’allarme. Sono da poco le quattro di pomeriggio e il carabinieri Nucleo Natanti, insieme ai vigili del fuoco, accorrono sul posto per recuperare la salma, ma quella a cui assistono è una scena davvero raccapricciante. Il cadavere emerso dalle acque è in gran parte decomposto, la carne è stata mangiata dai pesci e il petto è letteralmente scomparso, tanto che le ossa della cassa toracica sono ben visibili, e la testa e le braccia non ci sono più, probabilmente tranciate di netto dalle pale o dallo scafo di qualche nave.
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Non si può ancora stabilire a quando risalga la morte, anche se pare certo che la permanenza a mollo del corpo sia stata piuttosto lunga, come di diverse settimane potrebbe essere stato il suo “viaggio” tra i canali della laguna, né è chiaro in che punto possa essere caduto in acqua, dal momento che la Giudecca si trova proprio nel centro della città veneta. Difficile è anche dire di che sesso sia il morto, anche se dall’abbigliamento superstite, che consta di un paio di leggings neri e di stivaletti col tacco, è legittimo pensare che si tratti di una donna, probabilmente abbastanza giovane.
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Un morto senza volto, senza documenti e, fino ad ora, senza storia. Prima degli esami autoptici è impossibile persino stabilire le cause del decesso, per cui la donna potrebbe essere scivolata in un canale per errore, oppure potrebbe essersi suicidata oppure, ancora, potrebbe essere stata uccisa da qualcuno che si è poi sbarazzato del cadavere.
Un corpo emerge dalle acque del Po
Sembra comunque che la mancanza di capo e arti sia semplicemente dovuta allo sballottamento del corpo in acqua e non all’azione meccanica di un presunto omicida, anche se – fino all’esito dell’autopsia – non è mai detta l’ultima parola. Nel frattempo gli inquirenti stanno passando in rassegna le segnalazioni di scomparsa degli ultimi mesi per tentare di circoscrivere l’ambito delle indagini.
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