Secondo il calendario della Chiesa cattolica, oggi 7 maggio si ricorda la figura di Santa Falvia Domitilla, martire del I secolo dopo Cristo. Purtroppo sono ben poche le notizie giunte fino a noi sulla vita della Santa, gli scritti dicono che visse tra il I e il II secolo d.C. e, secondo Eusebio e Dione Cassio, Flavia Domitilla avrebbe subito la durissima persecuzione dell’imperatore Diocleziano. Altre fonti storiche raccontano che Domitilla nacque intorno al 60 d. C. a Ventotene (Roma) e che, secondo ciò che ci riferisce la tradizione cristiana, sposò il proprio cugino, il console Tito Flavio Clemente, entrambi discendenti della dinastia Flavia.
Nella Storia Ecclesiastica, Eusebio di Cesarea scrive di una certa Flavia Domitilla, nipote di Flavio Clemente, che fu deportata insieme con molte altre persone nell’isola di Ponza. La Santa si rifiutò con fermezza di adorare gli dei e, nonostante le pesanti torture, continuò a professare fino alla morte la fede in Cristo. Successivamente venne martirizzata a Terracina. Ponza fu spesso meta, durante il corso della storia, di moltissime deportazioni dove i prigionieri subirono atroci sofferenza, torture e privazioni di ogni genere fino al martirio. La storia narra che centinaia furono i martiri cristiani a essere esiliati e confinati nelle isole ponziane che, in quegli anni, appartenevano esclusivamente all’imperatore. Fu proprio il diffondersi del cristianesimo a far maturare e crescere la persecuzione che aveva lo scopo di distruggere tutte quelle correnti contrarie alla dottrina pagana e a quella religiosa dei romani.
Tutt’ora la chiesa principale dell’isola di Ponza, pur essendo dedicata alla Santissima Trinità, venera i due santi protettori: San Silverio e Santa Domitilla. Durante la Grande Persecuzione avviata dall’imperatore Diocleziano, il suo successore Domiziano fece giustiziare anche il marito di Domitilla, il console Flavio Clemente (cugino dello stesso imperatore) con l’accusa di “ateismo”. Con questa accusa venivano giudicati tutti i cristiani che si rifiutavano di adorare gli dei pagani e la condanna prevista per tutti gli atei era la confisca di tutti i beni e la morte. La Santa, vergine e martire, è celebrata dalla Chiesa cattolica e anche da quella greco-ortodossa.
Famose sono le catacombe di Domitilla che si trovano sulla via Ardeatina e che rappresentano uno dei reperti più estesi della “Roma sotterranea cristiana”. Fin dai tempi più antichi la catacomba è conosciuta come il luogo in cui sono stati deposti i corpi dei martiri Nereo e Achilleo ed è detta “di Domitilla” perché il terreno su cui fu edificata apparteneva proprio alla Santa.