Si cercano ancora superstiti nel disastro accaduto al porto di Genova ieri notte quando una nave porta container, la Jolly Nero, per motivi ancora da chiarire, è andata a sbattere contro la torre dei piloti causandone il crollo. Al momento i morti risultano sette, ma ci sono ancora due dispersi tra le macerie. Tutte da chiarire le cause dell’incidente anche se si pensa a una avaria ai motori dell’imbarcazione. Cosa che risulterebbe davvero inspiegabile visto che solo una settimana fa la Jolly Nero aveva superato i controlli previsti dall’accordo internazionale Port State Control, che verifica appunto le condizioni delle imbarcazioni che solcano i mari. Il porta container è sì una imbarcazione vecchia di quasi quarant’anni – 37 per la precisione – ma i controlli effettuati in Spagna avevano dato l’ok: nessuna anomalia, solo un documento mancante sulle istruzioni anti incendio. Sembra inoltre che il controllo si fosse concentrato proprio sulla sala macchine dell’imbarcazione. La Jolly Nero appartiene alla compagnia dell’armatore Messina, navi che purtroppo hanno avuto nel corso degli anni alcuni problemi. La Jolly Rosso ad esempio si arenò il 14 dicembre 1990 sulla spiaggia di Formiciche, ad Amantea, Cosenza. Un’altra imbarcazione, la Jolly Amaranto, si arenò all’ingresso del porto di Alessandria d’Egitto il 13 dicembre 2010. Una serie di imbarcazioni segnate dalla sfortuna: il Jolly Blu nel 2003 si scontrò contro un peschereccio al largo di Piombino. L’imbarcazione affondò causando un morto. Infine il Jolly Grigio si scontrò con un peschereccio al largo di Ischia nell’agosto 2011: quella volta ci furono due morti. Il timoniere e il terzo ufficiale risultarono positivi alla cocaina. Il ministro dei trasporti Maurizio Lupi intanto ha riferito al parlamento sull’incidente di ieri notte dopo essersi recato a Genova: “Sono decedute sette persone, sono ferite quattro persone mentre risultano ancora dispersi Iacovello Giovanni e Cetrola Francesco” ha detto, aggiungendo che non si possono escludere allo stato diverse cause dell’incidente: possibili avarie di propulsione, eventuali problemi ai cavi dei rimorchiatori, problemi di accosto o di velocità.



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