A distanza di quasi sei anni, il caso dell’omicidio di Chiara Poggi si arricchisce di nuovi rilevanti particolari. E’ il settimanale Giallo a riportare le parole di un nuovo super testimone che, la mattina del 13 agosto 2007, giorno in cui la studentessa venne uccisa a Garlasco, si trovava proprio vicino l’abitazione di via Pascoli: “Ero a pochi metri da casa sua e ho visto il suo assassino – racconta Pietro Emilio Franchioli, musicista 60enne – Ne sono certo: era in strada, fermo davanti alla villetta dei Poggi, sopra una bicicletta nera, piegato come se controllasse la gomma della ruota davanti. E sì, ora lo posso dire: per me, era una donna”. Parole pesanti, che potrebbero anche scagionare Alberto Stasi, unico indagato nell’omicidio. Ma perché il testimone ha scelto di parlare solo ora, dopo così tanto tempo? “Non pensavo fosse importante. Da quello che avevo letto sui giornali e che avevo sentito in paese, si diceva che Chiara fosse stata uccisa verso mezzogiorno, e io invece ho visto quella donna al mattino presto”, spiega l’uomo. “Solo parecchio tempo dopo, guardando la televisione, ho saputo che gli esperti avevano anticipato l’ora della morte alle 9. E allora mi sono detto: caspita, ma quindi io ho visto l’assassino”. Eppure i carabinieri hanno ritenuto ininfluente la sua testimonianza: “Alla fine non mi hanno creduto. Hanno detto che non sono attendibile perché ho raccontato tutto troppo tardi”.



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